Criteri di determinazione delle materie prime: il metodo Fifo

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Criteri di determinazione delle materie prime: il metodo Fifo

Nel precedente articolo abbiamo parlato della valorizzazione delle materie prime al costo medio, oggi parleremo di come vanno valorizzate con il metodo Fifo (First In First Out). Il metodo in questione parte dal presupposto che i materiali ricevuti per primi escano per primi. Il metodo si basa sul principio che i materiali impiegati in una commessa o in un processo produttivo vengano addebitati al conto prodotti in lavorazione al costo che avevano quando erano entrati in magazzino. La logica di questo metodo vuole che i materiali siano prelevati dalle scorte entrate per prime in magazzino e che il costo delle unità quando entrano in magazzino sia lo stesso di quando i materiali vengono prelevati dal magazzino per essere immessi in produzione.

Così come per il costo medio, anche il metodo Fifo presenta una serie di vantaggi quali:

  • la movimentazione dei materiali avviene per effetto di registrazioni di costo secondo una certa logica e sistematicità;
  • l’addebito al conto prodotti in lavorazione si riferisce a costi che rispecchiano il costo delle unità fisiche prelevate;
  • il presunto movimento dei materiali in maniera continua, ordinata e specificatamente documentata rappresenta una condizione necessaria per effettuare un efficace controllo dei materiali, soprattutto quando i materiali sono soggetti ad obsolescenza fisica, avaria e cambiamenti qualitativi.

Per capire come funziona il Fifo è necessario fare un esempio. Consideriamo, dunque, la scheda di magazzino in cui sono stati registrati i seguenti movimenti:

  • 1 Feb – la scorta di magazzino è costituita da 200 unità che costano 100 € per unità e da 500 unità al costo unitario di 120 €;
  • 2 Feb – 100 unità intaccate dalle scorte non sono risultate conformi e sono state rese al fornitore;
  • 5 Feb – sono state ricevute 400 unità al costo unitario di 130 €;
  • 6 Feb – sono state prelevate 400 unità;
  • 7 Feb – sono state ricevute 800 unità al costo unitario di 140 €;
  • 8 Feb – sono state prelevate 500 unità;
  • 9 Feb – 50 unità prelevate il 6 febbraio sono risultate non necessarie e sono state rese al magazzino.

Fig. 1.1 – Scheda di magazzino – metodo Fifo

La fig. 1.1 dimostra chiaramente come viene utilizzato il metodo Fifo. Con riferimento al primo movimento si vede che le unità presenti a magazzino vengono valorizzate al loro costo unitario, infatti: 200 x 100 + 500 x 120 = 80.000. Quando l’azienda acquista un nuovo lotto di 400 unità ad un costo unitario di 130 il criterio di valorizzazione, che prima teneva conto dei costi unitari dei materiali presenti a magazzino (nel ns. caso 100 e 120), cambia. Il nuovo valore del magazzino sarà dato da: 200 x 100 + 400 x 120 + 400 x 130 = 120.000. Il 6 febbraio vengono prelevate 400 unità che saranno valorizzate al costo unitario dell’ultimo materiale entrato (nel ns. caso 130) e nella colonna saldo delle quantità si dovranno sottrarre le 400 unità prelevate. Il 7 febbraio l’azienda effettua un nuovo acquisto di 800 ad un costo di 140 e la nuova valorizzazione sarà: 200 x 100 + 400 x 120 + 800 x 140 = 180.000. L’ 8 febbraio sono state prelevate dal magazzino 500 unità che saranno valorizzate al costo unitario di 140, quindi: 500 x 140 = 70.000 e, conseguentemente, si dovrà sottrarre 500 unità al magazzino. La nuova valorizzazione sarà: 200 x 100 + 400 x 120 + 300 x 140 = 110.000. In data 9 febbraio vengono rese al magazzino 50 unità al costo unitario di 140. Le unità restituite avranno un costo 7.000 (dato da 50 x 140) e la nuova valorizzazione sarà: 200 x 100 + 400 x 120 + 350 x 140 = 117.000.

CONCLUSIONI:

Alla luce di quanto visto, il Fifo presenta i seguenti vantaggi:

  • esso è particolarmente utile quando le dimensioni e il costo unitario delle materie prime sono grandi;
  • funziona bene quando i materiali sono facilmente individuati come appartenenti ad un singolo lotto di acquisto;
  • è particolarmente indicato quando non vi siano più di due o tre diversi ricevimenti di materiali su una scheda nello stesso periodo.

BIBLIOGRAFIA:

Matz, A., Curry, O, Frank, G. (2017) “Manuale di contabilità industriale”, Franco Angeli, Milano.

Difrancescobaldin

Mi chiamo Francesco Baldin, ho una Laurea Specialistica in Economia Aziendale e un Master in Business Administration. Ho esperienza in ambito Amministrazione, Finanza e Controllo e Acquisti. Da Aprile 2018 sono ideatore e amministratore di un blog professionale che ha come obiettivo la condivisione di articoli, opinioni ed esperienze in ambito economico-aziendale.

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Dott. Francesco Baldin - Treviso - IT

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