Criteri di determinazione delle materie prime: il costo medio

different types of beans in sacks with inscriptions

Criteri di determinazione delle materie prime: il costo medio

Esistono diversi criteri di determinazione delle materie prime quando le materie prime vengono prelevate dal magazzino e immesse in produzione ed è proprio in questo momento che si pone il problema di determinare l’esatto costo da addebitare; in questo senso il costo medio rappresenta uno dei metodi più comuni. La valorizzazione a costo medio dei prelevamenti si fonda sulla presunzione che ogni lotto prelevato dal magazzino sia formato da uguali quantità prese dalle diverse partite in giacenza alla data del prelevamento. Spesso quando dal magazzino si prelevano i materiali destinati alla produzione il costo non coincide con i prezzi fatturati ed identificare poi l’unità utilizzata con il suo costo di acquisizione non è sempre facile. Le quantità dei materiali che entrano a far parte di una certa commessa o di un certo processo più o meno casualmente potrebbero coincidere con i costi di acquisto, tuttavia, se le materie prime sono normalmente suddivise in numerose e piccole quantità di diverso costo unitario e specialmente se i prezzi sono soggetti a frequenti variazioni, il costo medio rappresenta il metodo migliore ed è quello normalmente più usato. Il costo medio si ottiene dividendo il costo totale di tutti i materiali di un certo tipo per il numero delle unità in scorta. Quando si ricevono dei materiali (carico di magazzino), il costo di entrata viene sommato a quello totale nella colonna saldo, le unità vengono aggiunte alla quantità esistente, ed il nuovo costo totale è diviso per la nuova quantità arrivata per ottenere il nuovo prezzo medio (Fig. 1.1). I materiali sono prelevati al costo medio stabilito fino a quando non venga effettuato un nuovo acquisto. Sebbene si debba calcolare un nuovo prezzo medio quando si effettuano restituzioni ai fornitori o quando si renda ai magazzini la quantità prelevata in eccesso, pare sufficiente, ai fini pratici, ridurre o aumentare la quantità totale e il costo, lasciando immutato il prezzo unitario.

Fig. 1.1 – Scheda di magazzino – valorizzazione al costo medio

Per capire come funziona il costo medio è necessario fare un esempio. Consideriamo, dunque, la scheda di magazzino in cui sono stati registrati i seguenti movimenti:

1 Feb – la scorta di magazzino è costituita da 200 unità che costano 0,10 cent per unità e da 500 unità al costo unitario di 0,12 cent;

2 Feb – 100 unità intaccate dalle scorte non sono risultate confacenti e sono state rese al fornitore;

5 Feb – sono state ricevute 400 unità al costo unitario di 0,13 cent;

6 Feb – sono state prelevate 400 unità;

7 Feb – sono state ricevute 800 unità al costo unitario di 0,14 cent;

8 Feb – sono state prelevate 500 unità;

9 Feb – 50 unità prelevate il 6 febbraio sono risultate non necessarie e sono state rese al magazzino;

Vediamo ora come viene calcolato il costo unitario:

1 Feb – 200 unità a 0,10 cent = 20 euro

500 unità a 0,12 cent = 60 euro

Costo totale / Quantità totale = 80 / 700 = 0,11429 cent

5 Feb – 600 unità (saldo) a 0,11429 cent = 68,57 euro

400 unità (carico) a 0,13 cent = 52 euro

Costo totale / Quantità totale = 120,57 / 1000 = 0,12057 cent

7 Feb – 600 unità (saldo) a 0,12057 cent = 72,34 euro

800 unità (carico) a 0,14 cent = 112 euro

Costo totale / Quantità Totale = 184.34 / 1400 = 0,13167 cent

Ogni volta che viene effettuato un prelievo a magazzino la quantità prelevata verrà moltiplicata per il prezzo medio, pertanto, nel nostro caso, l’ 8 febbraio vengono prelevate 500 unità al costo unitario di 0,13167 cent per un importo di 65,84 euro.

CONCLUSIONI:

Alla luce di quanto visto, il costo medio presenta i seguenti vantaggi:

  • – esso è particolarmente utile alla Direzione nell’analisi dei risultati operativi e nel calcolo del costo industriale di prodotto dal momento che costituisce un metodo realistico;
  • – è particolarmente adatto quando le materie prime subiscono aumenti e riduzioni inconsueti dei prezzi, dal momento che garantisce una maggior stabilità per la stima dei costi delle lavorazioni future.

Bibliografia:

Matz, A., Curry, O., Frank, G., (2017) ” Manuale di contabilità industriale” Franco Angeli, Milano.

Difrancescobaldin

Mi chiamo Francesco Baldin, ho una Laurea Specialistica in Economia Aziendale e un Master in Business Administration. Ho esperienza in ambito Amministrazione, Finanza e Controllo e Acquisti. Da Aprile 2018 sono ideatore e amministratore di un blog professionale che ha come obiettivo la condivisione di articoli, opinioni ed esperienze in ambito economico-aziendale.

Rispondi

Dott. Francesco Baldin - Treviso - IT

Scopri di più da economiaegestioneaziendale.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading