Le variabili della Logistica – i trasporti
I trasporti nella Logistica nel corso del tempo si sono evoluti: si è passati da un ruolo marginale[1] ad un ruolo strategico.
Le ragioni di tale cambiamento sono dettate da due fattori:
- I trasporti sono destinati a diventare qualcosa di diverso rispetto ad un semplice mezzo che collega un punto di partenza ad uno di arrivo. La logica che sta dietro al trasporto non è più il minor costo dal momento che sono sorte esigenze di servizio molto più sofisticate di un tempo;
- Il lungo sonno della logistica per ciò che riguarda i trasporti è finito. Il risveglio porta finalmente, anche per i trasporti, ampie possibilità di miglioramento e seri lavori di ristrutturazione, anche perché, essendo stato razionalizzato tutto quanto, i trasporti sono diventati l’elemento più costoso della logistica.
In passato i trasporti venivano affidati ad un operatore terzo, pertanto, avevano il pregio di rappresentare un costo “certo”, prevedibile, facile da inserire nel budget dell’anno successivo e per nulla influenzato da altre variabili. L’unico aspetto critico era la contrattazione con il trasportatore che veniva demandata all’ufficio Acquisti. La gestione dei trasporti, dunque, si riduceva ad una sorta di routine che si trasformava in conflitto ogniqualvolta si trattava di discutere il rinnovo delle tariffe con il trasportatore o in caso di contestazioni (per es. il carico non arriva, il mezzo viene rubato con tutto il suo contenuto). In seguito ai miglioramenti delle altre variabili della logistica (costi delle scorte, personale addetto ai magazzini, costi della rete, ammortamenti e spese generali) ci si accorgeva che una media impresa, che operava in un settore medio con una logistica mediamente efficiente, aveva un costo dei trasporti che incideva più del 50% rispetto al totale dei costi della logistica; ecco che le aziende cominciavano a capire che il costo dei trasporti non doveva più essere demandato all’ufficio Acquisti ma di ciò si doveva occupare la Logistica.
Razionalizzare il costo dei trasporti per un’azienda oggi, tuttavia, non è semplice: due sono le limitazioni con cui un’impresa ha a che fare:
1) una modestissima sensibilità dell’azienda al tema dei trasporti che si traduce in cultura bassissima, modesta esperienza, scarsità di idee;
2) il fatto che in Italia il mondo del trasporto è estremamente polverizzato. In Italia esistono delle figure chiamate Padroncini che attraversano l’Italia in lungo e in largo come autisti e nello stesso tempo come titolari di imprese dotate ciascuna di un solo automezzo (o due). Essendo molta la concorrenza nel settore (vista la sua elevata polverizzazione) risulta difficile farli operare in sinergia tra loro e, non lavorando in sinergia, le diseconomie sono rilevanti, i trasporti a vuoto sono numerosi, i chilometri fatturabili molto pochi.
Per superare tali limiti, dunque, i Manager che si occupano di logistica in azienda devono ragionare sull’importanza del trasporto nella propria impresa. Dal momento che il trasporto rappresenta l’ultimo anello di una catena necessaria a far pervenire al cliente finale (in certi casi il consumatore) il prodotto che ha ordinato, il manager della Logistica deve riflettere sul livello di servizio. Se si vuole far arrivare una cassa di acqua minerale a un bar, o un frigorifero ad una famiglia che abita al quarto piano, per esempio, si sceglierà un tipo di trasporto molto veloce, non programmabile, prevalentemente urbano e si ricorrerà a mezzi piccoli e poco inquinanti. Se, invece, si vuole consegnare un intero automezzo di acqua minerale (in pallet) ad un Centro di Distribuzione (CEDI) della Distribuzione moderna o un camion di elettrodomestici ad un grossista, si ricorrerà ad un mezzo di dimensioni elevate, disponibile a percorrere molti chilometri, il cui utilizzo può essere programmato. Nel primo caso, per migliorare il livello di servizio, l’azienda ricorrerà a trasporti multipli, ovvero imprese di trasporto cittadine che siano capaci di cumulare le consegne, farle velocemente, senza alcun programma preventivo. Si punta sulle Economie di scala, ossia nel riuscire a viaggiare sempre con il mezzo pieno, soprattutto il poter consegnare ad un solo punto numerosi prodotti provenienti da diversi fornitori. Nel caso del trasporto dell’acqua in pallet o degli elettrodomestici a carichi completi il modo di trasportare più economico e razionale dipende dalla saturazione dei mezzi sia all’andata che al ritorno. Per gestire razionalmente un simile sistema di viaggi è opportuno contattare una società (di logistica) che disponga, in tempo reale, di una visione globale delle richieste e delle disponibilità di trasporto. Tale società deve conoscere immediatamente l’ubicazione dei mezzi e monitorarne le prestazioni. Solamente se si sa, in ogni istante, la località esatta in cui si trovano tutti gli automezzi, si potrà immediatamente rispondere alle richieste degli utenti ed allocare carichi e scarichi agli automezzi più vicini.
Migliorare i trasporti: le 3 aree di intervento
Il Logistic Manager per migliorare i trasporti può agire su tre aree:
- La scelta del servizio;
- La scelta del mezzo e della flotta;
- La scelta della rotta.
LA SCELTA DEL SERVIZIO: una delle più importanti componenti del servizio al cliente è il tempo che trascorre da quando il cliente ordina il prodotto a quando lo riceve (Lead time). Molte volte questo tempo è talmente limitato che non è possibile alcuna attività di razionalizzazione se non il chiamare un trasportatore nel più breve tempo possibile (e sperare di trovarlo). E’ evidente che in queste condizioni non c’è alcuna possibilità di usare i trasporti in modo razionale ed economico. Esiste, tuttavia, la possibilità di analizzare se il livello di servizio promesso al cliente abbia senso oppure no. In altri termini, si tratta di riflettere su quale sia il lead time di cui ha veramente bisogno il cliente. Prima di affrontare il tema dei trasporti, pertanto, si deve stabilire con chiarezza quale sia il reale tempo di risposta e si deve valutare se ci sono delle possibilità di allungarlo senza conseguenze negative nei rapporti con il cliente.
LA SCELTA DEL MEZZO E DELLA FLOTTA: in molti casi la scelta del mezzo si riduce al reperimento di ciò che in quel momento è disponibile, l’importante è non accumulare ritardi. Quando si sceglie un mezzo non solo la portata e il numero di assi del camion ma, per esempio, la possibilità di ricorrere a mezzi ferroviari dovrebbe essere valutata. Il trasportatore può scegliere tra due modalità di trasporto:
- La prima consiste nell’affidargli un carico e la destinazione cui consegnarlo lasciandogli la libertà di decidere come trasportarlo;
- La seconda consiste nella possibilità di affittare il servizio (uomo + automezzo) e di decidere le modalità con cui il trasportatore deve muoversi.
La scelta tra le due alternative va effettuata in funzione del tipo di trasporto, della rotta, delle eventuali fermate intermedie. Nella prassi, tuttavia, quasi sempre le imprese se vogliono gestire con successo i trasporti devono ricorrere ad entrambe le modalità in modo bilanciato.
LA SCELTA DELLA ROTTA: il percorso che il mezzo dovrà fare dovrebbe essere il più breve possibile, poco interrotto, veloce. Esistono, a tal proposito, sistemi automatici di elaborazione delle rotte che trasformano un programma di consegne (ad ogni cliente, in una certa località viene assegnata una quantità di prodotto da consegnare), in un programma di viaggio (prima tappa, seconda tappa, scarico, etc…). I vantaggi derivanti dall’utilizzo di questi sistemi sono:
- Facilità e velocità di utilizzo;
- Reale valutazione economica delle scelte (una volta la valutazione dei costi era sballata al 90%);
- Migliori soluzioni rispetto a quelle offerte da un operatore che si occupa di logistica.
- Capacità di gestire reti complesse[2]
Conclusioni
Agire sulle tre aree di intervento viste in precedenza è solo l’inizio di un percorso di miglioramento dei trasporti che deve essere portato avanti giorno per giorno. Il trasportatore va facilitato nel suo compito: deve sostare il minor tempo possibile nei punti di carico e scarico e sarebbe opportuno fargli trovare la merce pronta (quando deve caricare) e scaricargli rapidamente il mezzo (quando è in consegna). Il rapporto con i trasportatori deve basarsi sulla trasparenza anche perché le variabili che ruotano attorno all’universo dei trasporti sono in realtà alla portata di tutti (costi km, costi carburante, costi orari, costi degli automezzi, costi del personale, ecc…). Sarebbe, inoltre, opportuno valutare attentamente la scelta della società di trasporti da assumere come partner per la distribuzione dei prodotti. Affidarsi a società che hanno clienti così numerosi e vari da riuscire a compiere rotte sature sia da nord verso sud che viceversa sarebbe, senza dubbio, la scelta vincente.
Bibliografia:
Ferrozzi C., Shapiro R. (2006), Dalla Logistica al Supply Chain Management, ISEDI
[1] Il trasporto rappresenta per la logistica quelle che sono le viti per il mobiliere, ossia servono ma una vale l’altra e hanno, più o meno lo stesso prezzo.
[2] La rete più semplice è formata da un solo nodo (ossia: un magazzino) e una serie di clienti intorno disposti a raggiera. Il programma di viaggio che risulta assume la forma di una margherita dove ad ogni petalo corrisponde un giro del camion, il centro della margherita è il magazzino. Le cose cambiano quando si devono collegare più centri, effettuare scarichi e ricarichi. Nonostante questa complessità i programmi di elaborazione delle rotte sono in grado di fare tutto ciò.